di Marilena Badolato
Rosolio, liquore di benvenuto dall’antichissima storia. Dall’oleum rosae che gli ha donato il nome, all’acqua rosacea dei conventi femminili, in bilico tra gli elixir vitae e i liquori corroboranti, i cordiali. Perché i petali di rosa erano raccomandati per le loro virtù salutari sin dai medici della Scuola Salernitana.
Tra i profumi mediterranei e le erbe alpine, ora più gentile, ora più salutare. Tra il Rosolio di Santa Rita di sole rose rosse e l’Elisir di Santa Rosalia, Rosolio di rose e finocchietto, ma anche di foglie d’ulivo. Rosolio de’Medici che diventa Alchermes se aggiungi la cocciniglia e Populò Rosolio se con Caterina va in Francia e la seduce. E ancora Elisiruite con Francesco Redi o Licor d’oro se diventa miracolosamente dorato per quel magico zafferano. Rosolio tra le Acque odorose dei monaci o come Acqua del perfetto amore. Stessa tecnica per chiamarsi anche oggi “Rosolio”, un “liquore preparato con alcol, zucchero e acqua nella stessa proporzione, con in più un’essenza che gli dà nome”, leggiamo nello Zingarelli. E dai conventi alle drogherie e botteghe di speziali, e nei salotti come gesto di benvenuto agli ospiti, nei palazzi nobiliari e nelle semplici case, ovunque dove si accoglie e si conversa.
Rosolio, capostipite di tanti elisir, il più antico, con quei petali di rosa così unici e così diffusi, così odorosi e femminili, e poco alcolico e seducente. Il più antropologico di tutti, perché capace di mescolare l’amore e la conoscenza della Natura e dei suoi paesaggi verdi con le storie di ogni luogo, e con il gusto degli uomini così diverso nella scelta e così uguale nel desiderio di preparare un liquore di cortesia e benvenuto, ma che potesse anche regalare quel caldo abbraccio per coccolarsi nei momenti dedicati al sé. Consegnando così inconsapevolmente un grande patrimonio alla storia dell’enogastronomia.
I GIORNI DELLE ROSE 2019 – Domenica 2 giugno ore 16.00
IL ROSOLIO DE I GIORNI DELLE ROSE della Sarandrea Liquori
Ne parlerò con Ira Archilei, erborista.