Ma chi non osa afferrare la spina, non dovrebbe mai desiderare la rosa (Anne Brontë)
Focosi e creativi quanto la loro terra di origine – la Sicilia – il duo stilistico formato da Domenico Dolce e Stefano Gabbana non poteva che amare le rose. Quelle rose rosse che si regalano ad un amante, tanto per intenderci.
Mi ricordo la prima volta che vidi alcuni loro capi esposti a Londra nei primi anni ’90: tutti in nero e bianco, pizzi e merletti da vedova siciliana, anche se onestamente troppo giovane per essere vedova. E tra corsetti allacciati e abiti scollati, vidi una giacca nera attillatissima interamente ricamata con un motivo (ovviamente) di rose rosse! Un ricamo a mano dal gusto più che squisito fatto di rose che si alzano dalla stoffa in modo superbamente elegante.
Da allora, ho sempre notato che la Rosa è perennemente presente nelle loro creazioni come una vera e propria fissazione. Rare sono le collezioni senza una rosa ricamata, stampata o applicata da qualche parte dell’abito. Insomma, per i due, una sorta di vero segreto portafortuna!
Agli inizi sono soprattutto grandi rose rosse, regalate con profusione su stoffe che potevano essere il nuovo “spandex” – un tessuto elastico che era diventato di moda negli ultimi anni ’80 – che aderiva perfettamente al corpo creando un effetto quasi da rose rampicanti. Altre volte troviamo le rose a forma di bouquet su un miniabito. Mini, appunto.
Non si può quindi negare come il duo amasse, e a tutt’oggi ami, un decoro, diciamo così, esagerato. Corolle generose, di un rosso intenso, si trovavano anche su foulard, borse e collane – dappertutto un po’. Di preferenza questi motivi vengono realizzati su fondo nero, per risaltare la sensualità del rosso e per non dimenticare la simbologia passionale di questo colore che le rose ben impersonificano.
Questo tema di rose rosse su fondo nero – su abiti aderenti oppure fluidi, corti o lunghi, con o senza pizzo o trasparenze – ha resistito in varie fogge dagli inizi fino ai giorni nostri nelle collezioni Dolce&Gabbana.
Quando nel 2016 il marchio Dolce e Gabbana festeggiò a Napoli i suoi trent’anni di attività, gli stilisti scelsero come madrina della grande sfilata/evento una donna che rappresentasse il loro massimo ideale di donna, l’italianissima Sophia Loren, che vediamo qui sotto in un vestito proprio di rose purpuree su fondo nero lucente!
È la nostra donna da sempre. Dagli inizi. È a lei che pensiamo quando disegniamo le nostre collezioni. Era giusto che fosse la protagonista unica di una nostra sfilata (Domenico Dolce e Stefano Gabbana)
Ma la moda personifica cambiamento e l’evoluzione del loro tema di rose – almeno coloristicamente parlando – è stata rielaborata ispirandosi ad un altro tipo di rosa, simbolo della femminilità: una rosa ROSA, un po’ più romantica, sfuggente e delicata. Così gli sfondi neri e intensi delle rose rosse fiammanti fanno largo a poco a poco a campiture di colori più sofisticate e chiare, soprattutto per la collezione Dolce&Gabbana Couture, dove le rose ROSA abbelliscono le stoffe effimere di abiti lunghi e elegantissimi:
Non sono assenti da questo nuova ispirazione neanche le collezioni per donne più giovani e sportive:
Le rose sono rimaste sempre nelle collezioni di Dolce&Gabbana. Attraverso le colorazioni di questo fiore l’icona del loro genio ha saputo interpretare le sfaccettature più varie delle stesse donne. Focose e passionali, sì, ma anche delicate e romantiche.
Nel 2017, i nostri due hanno presentato la loro collezione di alta moda nei Laboratori del Teatro alla Scala, per fare così onore alla tradizione sartoriale italiana. E credo che questa foto, scattata proprio lì, possa degnamente figurare da significativa sintesi del meraviglioso e variegato viaggio che Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno intrapreso con questa Musa – senza tradirla mai – e che, in definitiva, ha permeato un po’ tutto il loro stile.
Marzo 2023