Intervista a Claudio Ferracci, direttore della Biblioteca delle Nuvole
Conferenza sabato 27 maggio, ore 10.30
a cura di Aureliana Del Commoda
AdC: Eccoci qui ci ritroviamo ancora a condividere una piacevole collaborazione culturale: la prima volta fu all’Università per Stranieri nell’ambito dell’evento Tricolore e Sollevante, quando Lei insieme alla responsabile della casa editrice Star Comics (Claudia Bovini -NdR-) tenne una lezione sul fumetto in Italia e i manga cui seguì la proiezione del film d’animazione Porco Rosso (letteralmente “maiale cremisi”) scritto e diretto nel 1992 da un grande regista Hayao Miyazaki.
CF: Mi ricordo, un’aula gremita, era la prima volta che entravo all’Università per Stranieri ed il pubblico era molto interessato.
AdC: Fu un successo, era l’ultimo giorno dell’evento, il 1° giugno 2016, che chiuse in bellezza!
Veniamo al presente, Lei verrà a Villa Fidelia a tenere una conferenza sabato 27 maggio alle 10.30, dal titolo “Manga in Italia: storia ed influenza”.
CF: Sì certo, ma non sarò da solo si tratterà di un dialogo, per rendere l’intervento più vivace. Con me ci sarà Francesca Quaglietti, che è la responsabile della comunicazione qui alla Biblioteca delle Nuvole.
DOMANDE
1)
AdC: Come le è nata l’idea di creare una biblioteca monotematica, specializzata nel fumetto?
CF: Forse per più di una ragione. Premetto di essere sempre stato appassionato di fumetti ed anche di disegno; come alcuni musicisti che hanno l’orecchio assoluto, io avevo una abilità innata nel disegnare e farlo mi ha sempre appassionato, lo faccio tutt’ora, io sto bene quando disegno.
Comunque tornando ai fumetti, ne leggevo molti e sin da piccolissimo ero in grado di riconoscere la mano differente di un disegnatore o un altro quando leggevo Topolino. A casa mia ne avevo collezionati così tanti di fumetti che mi capitava anche di prestarli e tenevo un quaderno nel quale appuntavo i nomi degli amici a cui li prestavo.
AdC: Evidentemente era già in Lei lo spirito del bibliotecario.
CF: Già. Molti anni più tardi, verso la cinquantina, mi son detto che anziché disperdere la mia collezione, tra l’altro non ho figli, sarebbe stato utile metterli a disposizione di tutti, anche perché l’idea di lasciarli lì mi sembrava “un’idea mortifera”. Con un gruppo di amici fondammo l’associazione culturale Umbria fumetto nel 1993, organizzammo il Festival internazionale del fumetto (il primo del genere in Umbria) e iniziative affini; mancando però i fondi, nel 2000, non abbiamo più potuto portare avanti il progetto, così ho avuto l’idea di creare una biblioteca tematica.
Inizialmente il Comune di Perugia mise a disposizione i locali della biblioteca di quartiere di Madonna Alta dismessa da anni, così nel 2002 nacque la Biblioteca delle Nuvole, gestita da me assieme ad alcuni volontari. Nel 2008 è diventata biblioteca comunale.
Recentemente, dall’ottobre 2020, la biblioteca si è trasferita di fronte alla Stazione di Fontivegge e da quel momento sono aumentati notevolmente gli utenti, che anche per mezzo del minimetrò possono raggiungerla più agevolmente.
2)
AdC: Come ha scelto il nome della biblioteca?
CF: Il nome biblioteca delle Nuvole mi è venuto spontaneo pensando alle nuvolette in cui sono inseriti i dialoghi dei fumetti.
3)
AdC: Quante biblioteca analoghe ci sono in Italia e nel mondo?
CF: Non è facile da dirsi, comunque pochissime: a Cremona esiste un centro fumetti, ma non è comunale; a Cagliari c’è un centro studi specializzato sul fumetto ma senza prestito, nè ci sono promozioni di alcun tipo.
In Francia, per esempio, ce ne è una molto grande ed importante ad Angoulème, città dove, dal 1974, si tiene anche un grande festival internazionale del fumetto (Festival del la bande dessinée). Preciso che nelle biblioteche francesi i fumetti sono catalogati insieme agli altri libri, non c’è una separazione netta fra i due, in quanto il fumetto tende ad avere la stessa dignità del libro. In Italia, al contrario, fino a non poco tempo fa il fumetto era ancora “ghettizzato”; adesso c’è un cambio di passo e anche l’editoria se ne sta interessando molto, il mercato in tal senso tira. Per fare un esempio, senza andare lontano, qui in Umbria abbiamo una casa editrice che ha avuto l’intuizione di stampare le anime giapponesi rilegandole al contrario (come in Giappone), a destra, ed ha avuto molto successo, tanto che recentemente è stata acquisita da una grande casa editrice nazionale.
Anche nelle biblioteche scolastiche italiane adesso il fumetto sta facendo il suo ingresso, meglio chiamarlo “graphic novel”, ovvero fumetto da libreria, proprio per nobilitarlo. In passato infatti il fumetto era considerato un sottogenere della letteratura (per bambini o per persone incolte), non rappresentando un genere a sé.
Una facezia: nel parlato c’è un espressione per denigrare un film scadente: “questo film è un fumettone”, proprio perché il fumetto era considerato di poco conto.
4)
AdC: Come si è modificata la percezione del fumetto?
CF: Nel tempo, comunque a partire dagli anni sessanta, periodo durante il quale sono stati fatti per la prima volta importanti studi sul fumetto e, grazie all’interessamento di intellettuali di aerea di centro e di sinistra come Dino Buzzati, Oreste Del Buono, Elio Vittorini, Umberto Eco, etc., il fumetto è stato promosso a materia di studio anche accademico, riconoscendo quindi maggior dignità al suo linguaggio.
Così nel 1964 a Bordighera nasce il primo Salone Internazionale dell’Umorismo.
Nel 1965, a Milano, esce Linus la prima rivista al mondo con fumetti per adulti e dove i protagonisti (Charlie Brown, Snoopy) sono bambini ma le tematiche sono degli adulti, un periodico particolare e colto.
5)
AdC: Quali sono le attività svolte dalla Biblioteca delle Nuvole?
CF: L’attività principale è la lettura in sala e il prestito. Spesso ospitiamo la presentazione di libri sul fumetto o a fumetti o libri illustrati, la c.d. narrativa disegnata. Organizziamo, inoltre, corsi di disegno e di tecnica del fumetto e collaboriamo molto con le scuole del territorio. In questo periodo, ad esempio, stiamo collaborando con l’I.T.I.S. Capitini di Perugia sul progetto di aggiornamento dei bibliotecari scolastici dell’Umbria. Stiamo tenendo un corso a Gubbio, alla biblioteca Sperelliana, volto alla sensibilizzazione della narrativa disegnata a cui partecipano i ragazzi delle scuole superiori di quella cittadina.
Un altro progetto, sempre in corso, è con una associazione di Pietrafitta che sta stampando un opuscolo sul pittore Perugino e che ha richiesto a noi di occuparci delle illustrazioni.
Molto interessante anche il progetto in corso con il Dipartimento di Matematica che vuole scrivere un volume a fumetti sulle vite di matematici poco conosciuti allo scopo di stimolare gli studenti delle scuole superiori e invogliarli allo studio della matematica; in effetti il fumetto è uno strumento efficace per comunicare a vari livelli.
E’ in atto anche una collaborazione con il Museo della Penna di Perugia che attualmente ospita la mostra itinerante Anthropocene, sulla crisi ambientale e alla quale abbiamo collegato altre tre mostre montate da noi: la prima dedicata a Bambi nei cento anni della sua nascita dalla penna di Felix Salten (NdR – difensore della vita serena nella foresta); la seconda composta di dodici illustrazioni sugli accadimenti ambientali del pianeta, su disegni di Montesanti, per un calendario commissionato dall’Arpa Umbra; la terza intitolata Tarzan (NdR – primo personaggio multimediale della storia, creato nel 1912).
6)
AdC: La biblioteca è gestita da Lei – fondatore e Direttore – e da un gruppo di volontari, chi sono i volontari ?
CF: Da quando ha aperto la biblioteca, il mercoledì sera, tengo dei corsi gratuiti di disegno e molti dei frequentatori poi, più o meno giovani, si sono appassionati, rimanendo come collaboratori. Io personalmente finché lavoravo, ero impiegato in comune, dedicavo alla biblioteca tutto il tempo libero che avevo ed ora che sono in pensione a maggior ragione.
AdC: A proposito di disegno, sa, a casa ho delle carte da gioco, Il Mercante in Fiera alla Perugina, illustrate da Lei !
CF: Sì, le ho disegnate io ma ne ho illustrate anche altre: Il Mercante dei Freghi Perugini, Tombola alla Perugina, ll Pinocchio alla Perugina e Cappuccetti Rosci, ho disegnato tanto!
7)
AdC: Chi è il pubblico interessato al fumetto? Chi frequenta la biblioteca delle Nuvole?
CF: Ci sono frequentazioni di tutti i tipi ma per lo più adulti, universitari e anche famiglie. Le famiglie si trovano bene da noi, la nostra offerta si declina per tutte le preferenze, infatti mentre un papà legge Tex (NdR – il western a fumetti all’italiana nato nel lontano 1948 dall’idea di Luigi Bonelli, disegnatore Aurelio Galleppini) oppure Dylan Dog (NdR – altro fumetto italiano, genere horror, creato nel 1986), la mamma si diletta con Lucrezia (della fumettista Silvia Ziche), la bambina legge Le streghette W.I.T.C.H. Disney e il bambino un manga per ragazzini.
AdC: Dunque ci sono letture per tutta la famiglia.
CF: Proprio così, con il fumetto si può raccontare qualsiasi cosa: una storia, un’avventura ma anche un fatto di cronaca, un fatto di storia, l’educazione civica, le biografie di personaggi famosi, etc.
8)
AdC: Fumettisti famosi in Italia?
CF: Ce ne sono tanti, Altan con i suoi disegni fa una satira politica raffinata, prendendo in giro i politici. E’ il creatore della Pimpa, bellissime le sue storie a fumetti di Cristoforo Colombo e di San Francesco. Jacovitti, quest’anno per i cento anni dalla nascita di Jacovitti abbiamo organizzato una mostra in suo onore alla nuova Biblioteca degli Arconi, un vignettista con uno stile surreale e grottesco ma sempre leggero e gioioso. Hugo Pratt, il creatore di Corto Maltese. Milo Manara che su Linus pubblicò a puntate Il Nome della Rosa. Le sorelle Giussani che nel 1962 crearono il personaggio di Diabolik. Guido Crepax che nel 1965 su Linus pubblicò Le storie di Valentina.
9)
AdC: Che ruolo ha l’Italia nella storia del fumetto ?
CF: Importante, è il primo paese ad aver creato il fumetto per adulti (Linus) .Sono storicamente sei i paesi ispiratori per la storia del fumetto: Italia, Giappone, Francia col Belgio, USA, Argentina. L’Argentina storicamente è strettamente collegata all’Italia, infatti nel 1932 Mondadori pubblicò Topolino il cui direttore era Civita, un ebreo che a causa delle note legge razziali fu costretto a fuggire prima a New York e poi in Argentina dove, a Buenos Aires, fondò una casa editrice. Fu la più importante del Paese e vi chiamò a collaborare grandi fumettisti italiani come Hugo Pratt ed altri che contribuirono a formare una grande scuola del fumetto in quel Paese.
10)
AdC: Quando uscì il primo fumetto in Italia?
CF: Nel 1908 uscì il primo numero del Corriere dei Piccoli, il primo giornale a fumetti per i bambini, con le scritte sotto al disegno, mentre la nuvoletta comparirà nel 1920.
Il capostipite del fumetto è considerato lo Yellow Kid che era un supplemento domenicale di un quotidiano di New York, negli USA, nel 1895.
AdC: Grazie e a rivederci la mattina di sabato 27 a Villa Fidelia a Spello per la lezione.
Biblioteca delle Nuvole
P.zza V. Veneto, Perugia (davanti alla stazione di Fontivegge)
bibliotecadellenuvole@gmail.com