Il più famoso ritrattista della Belle Epoque francese, l’italiano Giovanni Boldini (1842-1931) amava sostanzialmente due cose: le belle donne, aristocratiche, e le rose. La sua vita è stata caratterizzata da un “wanderlust” che lo spingeva ad un continuo frenetico viaggiare, ma dove la base preferita rimaneva sempre la grande, lussuosa e mondana Parigi.
Il periodo più importante della sua produzione artistica, che va dal 1880 al 1920 circa, vede la messa a punto di una tecnica pittorica molto personale, fatta di pennellate fluide e potenti che donavano una vitalità sofisticata alle donne ritratte. Spesso in pose delicatamente seduttive, con i loro corpi allungati da pennellate vigorose, il suo stile dava loro un’aura di aristocratica sensualità da rendere ciascuna d’affascinante moderna bellezza.
Tipiche quanto le sue famose pennellate sono anche le rose che l’artista spesso sceglieva di posizionare sulle stesse donne ritratte, come accento del loro fascino e come simbolo di sensualità femminile. Sono quasi sempre rose ibride di tè, una grande novità dell’epoca e “alla moda” quanto i vestiti dei suoi soggetti. Dimenticata la tenue tonalità di quelle botaniche, Boldini sceglie spesso le forme vulcaniche e i colori intensi di queste rose nuove con un cuore “a spirale”- un gesto della natura che forse ha ispirato non poco le sue personali pennellate.
- Donna in rosa
- Contessa Zichy – 1905
- Lady Colin Campbell – 1897
- Mrs. Howard Johmston – 1906
- Danzatrice spagnola al Moulin Rouge
- L’attrice Marthe de Florian – 1898
- Marthe Regnier – 1905
- Mm.e E. L. Doyen – 1910
- Josefina Erràzuriz Alvear – 1892