(Un omaggio al design giapponese)
Quest’anno, 2023, I Giorni delle Rose ha l’onore di avere il Giappone come paese ospite, e quindi vorrei aggiungere alla precedente piccola carrellata di sedie contemporanee a tema di rose un omaggio a due grandissimi designer nipponici, ciascuno creatore di una sedia dedicata alla Rosa, entrambe celebrati come icone del Design internazionale del ‘900.
SHIRO KURAMATA
La “Miss Blanche Chair” è stata disegnata nel 1988 dall’architetto Shiro Kuramata (1934-1991) ed è visibile in diversi musei del mondo, incluso il Museum of Modern Art (MoMA) di New York.
Kuramata, esprimendo l’amore e la stima che la cultura giapponese ha per il lavoro di alto artigianato, non amava creare oggetti da produrre industrialmente, e comunque il metodo artigianale necessario per produrre la “Miss Blanche Chair” avrebbe reso impossibile un tale progetto.
La realizzazione di questa sedia era molto complessa. Sotto l’attenta perizia dell’artigiano giapponese Ishimaru, veniva versata resina acrilica liquida in vari strati dentro lo stampo della sedia, immergendo man mano i fiori di rosa con pinze, fissandole poi nelle posizioni volute dal design di Kuramata. Era necessario tenere i fiori fermi fino all’indurimento della resina. Sono state prodotte soltanto 56 sedie Miss Blanche, e nel 2020, uno di questi esemplari è stato venduto per 250,000 sterline dalla casa d’aste Phillips di Londra.
Kuramata ha avuto grandi legami con l’Italia e il Design internazionale del ‘900. Negli anni ’80 è stato invitato da Ettore Sottsass a far parte del suo famoso collettivo creativo del design, il gruppo Memphis (1981-1988) di Milano e ha esibito i suoi lavori nella loro prima mostra collettivo al Salone del Mobile a Milano.
I mobili e gli oggetti di design di interno di Kuramata sono stati influenti sia in Giappone che all’estero; le sue opere sono presenti nelle collezioni permanenti del Centre Pompidou di Parigi, al MoMA di New York, al Vitra Design Museum di Basilea, al Victoria and Albert Museum di Londra e al Museo Nazionale di Arte Moderna di Kyoto.
MASANORI UMEDA
Masanori Umeda (n. 1941) lascia il suo paese natale dopo essersi diplomato alla Kuwasawa Design School di Tokyo e trova subito lavoro a Milano presso lo studio degli famosi designer di lampade Achille e Pier Giacomo Castiglioni, dove nasce un suo legame lunghissimo con l’Italia che dura tutt’oggi. Le sue grandi capacità creative lo portano a lavorare anche per Olivetti Design e poi (come il suo co-nazionale Shiro Kuramata) inizia una collaborazione con il gruppo Memphis di Ettore Sottsass negli anni ‘80. Il suo stile ironico e colorato si sposa benissimo con il postmodernismo del gruppo. Rientra nel Giappone nel 1986 dove fonda il suo personale studio di design, il U-MetaDesign in Tokyo (poi diventato Umeda Design Studio). Ha collaborato moltissimo con grandi aziende italiane come l’azienda toscana Edra, che ha prodotto con lui una serie famosa di sedie ispirate ai fiori ( la ‘Flowers Collection’) fra cui questa sua Rose Chair prodotta nel 1990.
E’ lo stesso Masanori che spiega com’è nato a lui l’idea di questa collezione di poltrone di ispirazione floreale:
“In una sera di luna piena, alla fine di un’estate di tanti anni fa, ricordo che mi aveva commosso vedere una campanula celeste a cinque petali, il cinese Kikyo, fiorita in un angolo, nel piccolo giardino urbano coltivato da mia moglie. Lì, in quell’attimo è nata l’idea dei Fiori.
<Getsuen>, ovvero Giardino con la Luna piena, è la parola che racchiude quel momento”, racconta Umeda. “La serie rappresenta una mia proposta sul pensiero tradizionale Kyosei, ovvero l’arte di convivere con la natura.
Fra i vari musei che ospitano i suoi lavori, la più importante è il M+Museum di Hong Kong che ha acquistato più di 180 opere di Umeda.